martedì 7 giugno 2011

Sbatti Tettamanzi in prima pagina e digliene di tutti i colori

Non contenti di avere perso le elezioni per eccesso di estremismo, le penne berlusconiane del giornale di famiglia si sono scatenate contro il mitissimo Tettamanzi, colpevole di non avere fatto campagna elettorale a favore del padrone del vapore, da loro considerato difensore della moralità cattolica.
Possibile che non si rendano conto di quanto sia ridicolo e grottesco dipingere l’imputato al processo Ruby, Emilio Fede, Lele Mora ecc., come difensore della morale cattolica tradizionale?
Cosa ci vuole perché percepiscono che l’aria è cambiata e che la loro volgare controinformazione comincia a dare l’orticaria anche in cassa loro?
Nessuno li ha informati per esempio del fatterello piccolo ma significativo che il Sindaco di Cortina (luogo assurto da decenni ad icona del loro mondo) si è rifiutato in una recente occasione pubblica di stringere la mano a Lele Mora?
Anche nel loro mondo si è ormai capito che è venuto il momento della scopa per fare pulizia se vogliono sopravvivere al fantasma di un Berlusconi sempre meno presentabile.
Ma non ha capito Sallusti direttore (trombato, si è scritto e confermato) del Giornale.
Foto in prima pagina il 4 giugno scorso, Tettamanzi in fotomontaggio fra Bersani e Santoro e via con : il Cardinale getta la maschera e in un comizio benedice il compagno Pisapia.
E giù con il sindaco comunista, abortista, a favore di droga , eutanasia, amico di gay, rom e immigrati e via straparlando contro ogni evidenza.
Il giorno dopo Tarquinio direttore di Avvenire ha scritto un inevitabile pesante editoriale per sottolineare la sfrontatezza della strumentalizzazione.
IL Giornale ribatte ed evidentemente non avendo trovato fra le proprie penne addette a sostenere le tesi clerical-reazionarie nessuno disposto a esporsi contro Tettamanzi,(anche loro hanno avvertito che la barca sta imbarcando acqua da tutte le parti) hanno dato spazio al povero Magdi Cristiano Allam, che ormai è più un caso umano che un reale polemista.
Allam ha prodotto un pezzo penoso nel quale trascinato dal fanatismo vetero cattolico, che ha assunto come sua missione di vita si lascia andare a dire cose che come minimo avranno fatto sussultare sulla sedia (o più probabilmente sulle loro poltrone di velluto rosso) i suoi referenti dell’Opus Dei.
Per i lettori che si fossero perso qualche passaggio delle vicissitudini di Allam ricordo che si è scritto che la sua conversione dall’Islam al cattolicesimo ultra ortodosso sarebbe stata coltivata in ambiente Opus Dei.
E infatti il giornalista e parlamentare europeo che si propone di richiamare all’ortodossia cattolica l’Arcivescovo e Cardinale di Milano dall’alto del suo pulpito di neo convertito incorre in vistose castronate.
Citato l’evangelico “ama il prossimo tuo come tè stesso” Allam ci mette in guardia dal cadere nel pericolosissimo errore relativista di pesare di più la prima parte della frase sulla seconda e ci regala infine il suo pensiero papale papale :”Ebbene io dico che è arrivato il momento di avere la lucidità e il coraggio di privilegiare l’amore per sé stessi, l’amore per l’Italia e gli italiani…”.
Ohi!Ohi!Ohi!
Un po’ di sobrietà, un po’ di vecchio buon senso alla “scherza coi fanti ma lascia stare i santi” sarebbero stati sufficienti a sconsigliare delle entrate a gamba tesa da cartellino rosso di questo tipo.
E poi al Giornale se non trovano nessuno capace di scrivere di cose cattoliche senza dire delle risibili cavolate come quelle di Allam lascino perdere.
Questo Berlusconismo è proprio arrivato alla frutta, si rassegnino, il padrone del vapore è stato scaricato dalla Conferenza Episcopale non solo da Tettamanzi.
E’ stato scaricato dalla Confindustria della quale fa parte.
E’ stato scaricato dal potere forte numero uno in Italia e non solo quello delle banche e della finanza.
Attaccare frontalmente e con toni volgari Tettamanzi o la Mercegaglia non servirà certo a migliorare la credibilità di Berlusconi, è una tattica perdente.

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