Che B tornasse lo sapevamo tutti, dopo vent’anni
abbiamo imparato a conoscerlo, sappiamo bene che il suo calendario non ha nulla
a che fare con quello del paese, ma è la fotocopia di quello dei suoi processi
in corso e vicini a sentenza.
Il caso Ruby per l’appunto è molto vicino alla sentenza
e questa è la priorità dei berlusconidi, la politica semplicemente non c’è, c’è
solo uno squallido patto che è sempre lo stesso : noi non vogliamo sapere
quello che combina il capo purché ci garantisca posto e privilegi, punto.
B. è tanto cambiato in peggio che non sembra nemmeno
preoccuparsi più di tanto delle sue aziende che navigano da mesi in cattive acque sempre peggiori.
Quello che stupisce però è che il seguito dei
“clientes” , anche di rango, sia ancora così consistente.
Era scontato che con lui sarebbero rimasti i parlamentari
indagati che hanno i suoi stessi problemi di procurarsi un “salvacondotto
giudiziario” con un nuovo mandato parlamentare, alcuni dei quali è probabile
che lo tengano addirittura sotto ricatto; lo stesso si può ripetere per i
clientes che sono in realtà suoi dipendenti e sono molti a cominciare da che
lavora nel o con l’indotto di Medaset e poi lo stuolo degli avvocati difensori,
fiscalisti, commercialisti, faccendieri; seguono procacciatori e procacciatrici
delle ancelle delle “cene eleganti”, che è più demplice pagare con soldi
pubblici con un mandato parlamentare o un posto in politica in modo da ridurre
il peso enorme che grava sul portafoglio del capo per mantenerli tutti, in modo
che non rivelino particolari imbarazzanti.
Alcuni però
nella corte di B., vuoi per il curriculum professionale vantato, vuoi per
le pur deboli esternazioni ispirate a spirito critico lasciavano pensare che
arrivati a un certo punto di decadenza politica e morale del berlusconismo si
sarebbero tirati da parte in cerca di qualche altra formazione che consentisse
loro di far politica in un modo più dignitoso.
Ma purtroppo solo pochissimi hanno avuto un pur
tardivo soprassalto di dignità capace di
fare prendere loro le distanze da un tale codazzo.
Frattini, Pisanu, Mantovani Cazzola e altri
parlamentari meno noti.
E i “super liberal-liberisti” alla Martino, addirittura
figlio di uno dei padri fondatori della UE, come fanno a seguire le idiozie
antieuropee di B.?
E Baldassarri, economista di un certo spessore, messo
regolarmente da parte da Tremonti, ora che fa? Va e tenere su la coda di
quell’altro genio dell’economia berlusconiana che è Brunetta?
E Dini e compagni anche loro delusi dal liberismo
presunto di B che fanno?
E gli ex An che da settimane promettevano
sfracelli e scissioni e che tra l’altro nei primi congressi sul territorio del
PDL avevano conquistato un sacco di segreterie provinciali : tutti allineati
salvo il solo Mantovano?
E la giovane Meloni, che si era guadagnata una
stima probabilmente immeritata, allineata o in attesa della designazione alla
presidenza della Regione Lazio?
E la Gelmini che sembrava seguire Frattini,
allineata per non scomparire?
E infine lui l’Angelino che si era guadagnato i
titoloni dei giornali nei giorni scorsi quando sembrava avere avuto
addirittura il coraggio di mettere
all’angolo il capo e che fosse pronto a correre da solo?
Erano tutte fantasie ed è vera invece la battuta attribuita a Previti
:”Angelino è uno che si gli tagli un’orecchia, ti porge subito l’altra”?
Fra tanto squallore non poteva mancare al seguito di
B. redivivo, se pure molto ammaccato, il peggio del Vaticano con l’arcivescovo
Fisichella, quello del “bisogna contestualizzare” le porcate di B., che nella
sua incrollabile fede berlusconiana aveva sostenuto, non richiesto, la
propaganda della casa sentenziando che il popolo non deve lasciarsi fuorviare
dal successo delle primarie PD, perché gli ex comunisti rimarranno sempre
comunisti.
Fortunatamente per ora Fisichella appare come un
nostalgico isolato e infatti mi è piaciuto parecchio il sassolino, che si è
tolto dalla scarpa quel Dino Boffo, una volta a
capo di tutti i media cattolici, poi distrutto pochi anni fa dalla rabbiosa
reazione berlusconiana ai suoi peraltro molto misurati commenti sulle cene
eleganti di Arcore apparsi su Avvenire, che dirigeva e che, tornato ora alla
direzione della televisione dei vescovi, in quel telegiornale ha fatto un commento questa volta
al vetriolo sul ritorno di B.
Meglio tardi che mai.
B. commette il solito errore pensando che siano tutti
come lui, cioè che tutti abbiano un prezzo, fosse anche solo la garanzia di
poter evadere le tasse ed avere garantiti dei privilegi o che si accontentino
delle sue mirabolanti promesse o delle sue spiegazioni sbrigativamente
infantili :” tutto va male perché i tedeschi che una volta ci avevano invasi
coi carri armati ora ci rovinano con l’economia” e allora usciamo dall’Euro.
Ma no, oggi lo dice ma domani lo disdice, questo è
l’uomo.
Ho trovato illuminante sentire parlare nei giorni
scorsi sul ritorno di B. due tedeschi qualificati Udo Gumpel corrispondente dall’
Italia della televisione tedesca NTV e di Tobias Piller, economista di rango e
corrispondente dall’Italia della arcigna FAZ (Frankfurter Allgemeine Zeitung)
che è accreditato tra l’altro per essere l’unico giornale che legge
direttamente il papa tedesco tutte le mattine.
Mi aspettavo complicati ragionamenti economici ed
invece hanno espresso tutti e due un pensiero molto lineare : noi tedeschi
deploriamo che voi italiani abbiate scelto per vent’anni un rappresentante come
Berlusconi, perché per noi è inconcepibile che si possa dare il governo ad uno
che oggi dice bianco e domani dice nero o peggio sostiene di non averlo mai detto,
quando ci sono le registrazioni della sua voce.
L’affidabilità è tutto, se manca in una persona noi non la
consideriamo più seria e quindi non faremo mai con lei un contratto, tutto qui.
Questa è la ragione per la quale B. ha dovuto
lasciare la poltrona nell’autunno 2011, perché la Merkel e gli altri leader si
erano stufati di avere come interlocutore una persona che aveva più volte
dimostrato di non essere affidabile, dicendo oggi bianco e domani il contrario.
Oggi B. può rivincere le elezioni?
Secondo il mio modesto parere è molto improbabile
ma è possibile in un caso solo, cioè se gli altri si giocassero la campagna
elettorale comportandosi peggio di lui e purtroppo è possibile, perché in
passato lo hanno già fatto.
Ancora purtroppo, le neuroscienze ci hanno
spiegato che non dobbiamo perseverare nella errata convinzione che l’esser
umano sia una entità assolutamente
razionale. E’ scientificamente dimostrato che non è così.
E questo spiega il perché di Berlusconi.
Affidarsi all’emozione populista ed ai propri
pregiudizi irrazionali è facilissimo per la semplice ragione che a questo ci
portano i meccanismi della mente in prima battuta.
Informarsi sui problemi prima di dare un giudizio
è faticoso é difficile ed allora i Berlusconi vincono le elezioni.
In passato purtroppo Berlusconi Bersani lo ha fregato
non una volta ma sempre.
Oggi dopo
le primarie Bersani non è più quel limitato uomo di apparato che era prima,
speriamo che in campagna elettorale dimostri in modo convincente di essere
diverso e in che cosa di specifico da Berlusconi.
Ma che può e deve essere decisivo in questi mesi sarà
inevitabilmente Monti.
Berlusconi alla fin fine ri-dirà questa
originalissima cosa : volete consegnare l’Italia nelle mani dei comunisti? No,
bene e allora votate me.
Monti deve uscire finalmente allo scoperto, “metterci
la faccia” e dire : volete consegnare l’Italia a un Berlusconi che la
porterebbe fuori dall’Europa? Per andare dove in Africa ? Non lo credo e allora
votate me.
Bersani faccia la sua parte e vinca le elezioni.
Poi troverà un compromesso che gli consenta di fare
una politica economica di sviluppo e di nuovi posti di lavoro alleato con i
centristi di Monti.
Monti è il rappresentante naturale dei moderati ed
è l’unico che credibilmente possa portar via metà del Pdl a B. insieme ai
centristi di Casini; ai vari Montezemolo Giannino ecc: alla pattuglia cattolica di Riccardi Olivero
Bonanni ecc, tutto fa brodo e insieme i numeri diventano significativi.
Poi rimane sempre posto e non sarà poco per il
nuovo vero cioè per il Movimento 5 Stelle di Grillo , che sa benissimo di non
giocare per il governo ma per piazzare una consistente pattuglia di almeno 100
parlamentari.
Questo movimento ha bisogno di tempo per rodarsi ,
mettere a punto delle procedure di democrazia diretta si ma che diano le dovute
garanzie di democraticità e di trasparenza e un posto visibile anche per chi
dissente dal capo.
Ci vuole un po’ di tempo e occorre confrontarsi
con le istituzioni stando nelle istituzioni.
Ma ne sono sicuro, 100 “rompiballe certificati”
non ricattabili e non in vendita nel nuovo parlamento saranno un bel vedere.
Ci divertiremo, o come dice Grillo sarà un
piacere.
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