Onore al merito : ha riportato in Europa un paese
che il suo predecessore B. aveva gettato in Africa, bene, che gli diano una
medaglia e infatti lo hanno fatto senatore a vita, va bene così.
Ma fuori di quello il politico Monti si è
dimostrato molto limitato.
Già accettare di governare sulla base di una
maggioranza politicamente impossibile, cioè tutti dentro salvo Lega e Di Pietro
è stato da parte sua un azzardo esagerato.
Come si fa a pensare di poter combinare
qualcosa governando con le mani legate da
mezza camera piena per oltre metà di berlusconidi rappresentanti del peggio del
paese dalle cosche alle caste alle corporazioni ai piduisti con conigliette e
coniglietti del cerchio magico del capo il tutto condito in salsa vaticana
marca Cl?
E infatti non c’è riuscito, se non per fare tre
cose che avrebbe fatto chiunque su pressione della UE.
Tutto è cominciato con il tentativo al limite del
ridicolo delle liberalizzazioni limitate a taxi e farmacie e subito approdato a
uno scontro frontale con le rispettive corporazioni medioevali che regolarmente
hanno vinto la partita e non si è liberalizzato un bel niente.
Con l’altro
tentativo velleitario di modernizzare i paese librandolo dalla camicia di forza
degli ordini professionali organizzati a corporazione figuriamoci come poteva
andare a finire.
Il paese che ha quattro volte gli avvocati della
Francia ha subito visto la forza di quella corporazione, dopo un anno la grande
riforma della professione forense ha partorito l’obbligo di pagare i praticanti
la metà di una domestica, brillantissimo.
L’abolizione delle provincie ha scatenato le
solite lotte di campanile per non approdare regolarmente a nulla.
Gli unici provvedimenti che sono passati a suon di
volti di fiducia sono stati quelli fiscali che tra l’altro erano niente altro che la prosecuzione della politica di
Tremonti dei tagli lineari con conseguenze catastrofiche sulla vita degli
italiani e col blocco dello sviluppo.
Unica vera riforma del governo Monti è stata
quella delle pensioni anche se l’incredibile creazione degli esodati ha ridimensionato
radicalmente le capacità tecniche dei tecnici.
Si è finiti poi nel ridicolo quando si è partiti
decisi ad approvare una legge
anticorruzione in un parlamento pieno di berlusconidi, che si erano già mangiati anche le gambe dei tavoli, in bona
compagnia con i tangheri di Sesto San Giovanni tanto vicini al buon Bersani.
Si è ancora velleitariamente tentato almeno di ridurre
i privilegi della casta dei politici e nuovamente il risultato è stato zero.
Sul piano della difesa della laicità dello stato,
diritti civili, contenimento dei privilegi del Vaticano sempre meno tollerati
dalla gente, Monti è stato uno dei governi più proni al bacio della ciabatta, unica
concessione perché imposta dalla UE l’Imu pagata dalle strutture profit della
chiesa , ma con mille limitazioni e condonando tutta l’evasione passata.
Addirittura il governo ha presentato un
ultimissimo appello, destinato fortunatamente al fallimento, sulle sanzioni
minacciate dalla UE concernenti la legge 40 “fecondazione assistita” che limita
i diritti umani e civili degli italiani, per accondiscendere alle fobie
fondamentaliste del Vaticano.
Alla fin fine Monti è stato la prosecuzione della
politica di favore verso i più ricchi a spese del ceto medio che B. avrebbe
fatto se fosse stato capace di fare qualcosa oltre che lottare per
favorire le sue imprese e tenersi fuori
dalla galera.
Poca cosa, molto poca cosa.
Ed ora?
Perché mai gli Italiani dovrebbero premiarlo
votandolo come fosse il salvatore della patria?
La sua alleanza con il decrepito partito liberal cattolico di Casini e
associati non mi sembra una gran scelta politica.
L’unica cosa
positiva è che ora tutto è finalmente in movimento.
Obiettivamente però l’inizio della campagna
elettorale si svolge in una confusione sovrana.
Nessuna sorpresa per il circo di B. che è sempre
la solita minestrina pluri- riscaldata
servita da un vecchio clown sempre più penoso.
Quello che sorprende è che da subito non tornano i
conti.
I sondaggisti danno
grosso modo : 35 a Bersani; 7 a Vendola; altrettanto ai neonati arancioni di
Ingroia, De Magistris, Di Pietro, Landini; 15 a B. e fascisti associati; 15 a
Monti e centro liberal cattolici associati; 7 alla Lega; 15 al Movimento 5
Stelle; 35 astenuti ed arriviamo alla bellezza di 136 invece che 100.
Qualcuno bara
clamorosamente.
Mi sbaglierò ma che ha
sbagliato clamorosamente i conti è proprio lui il tecnico bocconiano.
Che spettacolo la sua
conferenza stampa di accettazione – non accettazione.
L’unica cosa che la
gente ha capito è che si passava dal clima delle grossolane barzellette da
caserma di B. al sottile umorismo dei consigli di facoltà delle cosi dette
università di eccellenza, dove noblesse obblige, però ahimè temo che il popolo
non capisca queste sottigliezze e tanto meno le apprezzi, non si può passare da
un estremo all’altro di colpo.
B. ha esagerato
considerando il suo popolo una massa di semi- deficenti ai quali le devi
sparare grosse se no non capiscono o non si divertono, ma l’aplomb oxfordiano
di Monti è una doccia troppo fredda, o riesce in poche settimane a riscaldarla
o nessuno lo seguirà.
Non facile infine dare un giudizio sull’ “agenda
Monti” , che finalmente è stata resa nota.
C’è per due terzi
quello che uno si aspetterebbe da Monti : Europa; priorità al risanamento di
bilancio come dagli impegni presi in sede europea; continuazione nel tempo
della spending revue; liberalizzazioni ; istruzione e ricerca ; difesa della
riforma delle pensioni e della politica sindacale cara a Marchionne; apertura
alla globalizzazione.
Questo è l’elenco della
spesa di Monti che tutti conoscevano già e qui il problema non è nell’elenco in
sé ma nella capacità di realizzarlo e il primo anno di governo non è stato un
gran che.
Leggendo l’Agenda fino
a questo punto viene da dire : se è tutto qui..
Ma inaspettatamente
nell’ultimo paragrafo c’è il peperoncino che nei primi paragrafi era del tutto
assente.
E’ il capitolo che farà
scoppiare il fegato a B., c’è proprio tutto senza sconti e senza lacune :
ripristino del reato di
falso in bilancio; allungamento dei termini di prescrizione: legge sul
conflitto di interessi. Molto, molto bene.
Con queste righe Monti
si è condannato a subire lanci di fango (per essere gentiluomini) quotidiani
dalle catapulte della corazzata Mediaset Mondadori.
Non sarà un bello
spettacolo, ma onore a Monti, ci vuole
coraggio a sfidare senza ambiguità i metodi primitivi , grossolani e con l’uso
di qualsiasi mezzo di B.
Però Monti è Monti e la
sua politica economica come è delineata nell’ agenda è o almeno dovrebbe essere
del tutto alternativa a quella di una qualsiasi sinistra se pure moderata.
La priorità assoluta
per una qualsiasi forza di sinistra non può che essere lavoro, lavoro e lavoro
con qualsiasi mezzo, compresi lavori pubblici a debito, se non si ci fosse
altra possibilità.
Nel caso che i gruppi
che si richiamano a Monti non finiscano in un flop clamoroso, cosa che
francamente non mi sembra possibile escludere, non sarà semplice per niente concordare
un programma di governo Bersani- Monti.
Questa brava gente
sembra non rendersi conto che i primi mesi del 2013 saranno mesi di imprese che
chiudono e di gente che potrebbe anche reagire male alle maialate del vecchio
satiro o alle dotte battute del professore così piene di understatement alla
maniera inglese.
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