La tattica è sempre la stessa.
Si ripete la medesima affermazione falsa :”l’Italia
è un paese di destra” in continuazione e dopo un po’ tutti si convincono che
sia vera.
Lo ha fatto con successo B. da vent’anni e la
maggioranza degli italiani ci ha creduto.
La confindustria ci ha creduto; le banche ci hanno
creduto; il Vaticano ci ha creduto.
La cosa strana è che quella che nel gioco delle
parti avrebbe dovuto essere la sponda opposta, cioè la sinistra, i “comunisti”
ne erano pure convinti, anzi convintissimi.
D’Alema ci aveva creduto e forse ci crede ancora,
Bersani ci aveva creduto e forse ci crede ancora, tant’è che non smette di
ribadire che lui, se fosse eletto, seguirebbe l’”agenda Monti”.
Bravo Bersani che tagliando così le radici col tuo
passato oggi continui a non sapere di
chi sei figlio e brancoli continuamente nella nebbia.
Bravi ex democristiani di sinistra, ora nel PD di
Bersani ,che non vi ricordate più di essere
figli dei Mattei, La Pira, Dossetti,
Vanoni, tutta gente che sapeva bene qual’ era la differenza fra una
politica economica liberista (agenda Monti) e una keynesiana (piena occupazione anche con
l’intervento dello stato) e avevano da sempre scelto la seconda e combattuto la
prima.
Ma che bella scoperta quella di Bersani di sposare
le teorie liberiste di Ichino e di Monti.
Ma questi geni della politica non hanno mai
pensato che se Monti decidesse di “scendere
in campo”, come pare farà, la
gente sceglierebbe il brand vero, la marca originale, cioè Monti, e non l’imitazione
tarocca di Bersani?
E allora?
Ma temo che questo giochino non possa fermarsi qui e che per
onestà intellettuale debba essere portato alle ulteriori conseguenze, per
spiacevoli che siano.
Monti e chi gli sta dietro, possibile che non riescano a realizzare che se
il ventilato “rassemblement moderato” guidato da Monti propone di fare la politica di B. solo con un
brand più vendibile, cioè fa il “Berlusconi con il loden”, la gente potrebbe
essere tentata di tornare al modello e rivotare B.?
Finiamola di raccontarci frottole rassicuranti.
La politica di Monti era la politica di B. e soprattutto di Tremonti.
Chi ha avuto la pazienza di andare a rileggersi le
incasinatissime finanziarie di Tremonti ha rilevato che il peso fiscale enorme
che paghiamo oggi è per l’80% dovuto a quelle finanziarie, che erano congegnate
per avere conseguenze automatiche anche sugli anni futuri.
Obbiezione. Monti ha rimesso l’Imu.
Vero, ma questo è quello che nella ragioneria più
elementare è noto come “giro di cassa”.
Se i comuni non avessero potuto pagarsi spese e
servizi essenziali con quei 7/8 miliardi
di Imu, avrebbero dovuto prenderseli immediatamente aumentando della stessa
cifra le addizionali comunali sull’Irpef e per il contribuente non sarebbe
cambiato assolutamente nulla.
I così detti moderati trovano più gradevole non
pagare l’Imu e pagare la stessa somma invece con le addizionali sull’Irpef,
benissimo, il rassemblement Montiano se andrà al potere o B. se ci tornerà non
avrà alcuna difficoltà ad accontentarli.
B. è stato cacciato dall’Europa.
Ma figuriamoci. I capi e capetti tecnocrati
europei riescono a comandare sui commessi delle loro pletoriche burocrazie se
tutto va bene, ma oltre non ci vanno.
L’autorevolezza della leadership europea non è
certo molto superiore a quella di B. se solo riuscisse a controllare un pochino
le proprie pulsioni elementari ed evitasse almeno di ruttare brutalmente quando
è tavola con loro.
Fuor di metafora, ci vuole poco a mettersi il
loden e se proprio non ci si riesce va bene anche un Monti che lo faccia per te
pensando di giocare in proprio.
Ma Monti è capace di giocare in proprio?
Non è un politico è uomo di banche finanza
apparati e accademia, ce lo vedo poco.
Temo che finisca solo per tirare la volata a un B.
spento ma non domo riuscendo a far perdere le elezioni a Bersani.
Se andasse così B. vincerebbe per l’ennesima volta
non per merito proprio ma per la minchionaggine dei suoi avversari.
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